Imbottitura anti urto “casuale”

7 05 2010

Dopo recenti pressioni subite negli ultimi giorni son stato finalmente convinto da Simone a rimpolpare il blog con qualche articoletto… iniziamo quindi dal semplice, anzi dal molto semplice! Trovandoci per le mani un bel quantitativo di materiale da imballaggio, sottratto al triste destino di scomparire in qualche misera discarica suburbana, decidiamo di sfruttarlo per uno degli scopi più nobili che la mente di un astrofilo possa concepire: farlo diventare materia prima in grado di placare l’alto livello di dilagante autocostruttite. La valigetta metallica del gruppo è priva di una imbottitura decente, cosa che nel tempo potrebbe rivelarsi utile dato che ospita gingilli delicati come la pulsantiera dell’HEQ5 ed un oculare con reticolo illuminato. E poi, anche se si presta attenzione, un urto per sua natura sta sempre in agguato: senza contare che una bella valigetta colorata potrebbe anche diventare un buon bersaglio di sfogo, magari dopo una serata osservativa in cui nulla è andato come doveva andare.. 🙂

La valigetta vuota

La valigetta vuota

Bando alle ciance, il materiale è quello classico a protezione di componenti informatici, sagomato a guscio d’uovo in superficie. Qualche colpo di bisturi per dimensionarlo alla base inferiore, qualche colpo per sfornare una sagoma giusta per la parte superiore e giù di Vinavil (no Bostik che corrode questi materiali). Una notte per la fase di asciugatura et voilà: al prezzo di qualche spennellata di collante possiamo ora dormire sonni tranquilli! 🙂

La valigetta con il suo contenuto

La valigetta con il suo contenuto ben protetto

Francesco


Azioni

Information

Lascia un commento