Dopo un’osservazione, ancora con il Vixen 150F5, mi sono ripromesso di ottimizzare al meglio la preparazione degli strumenti in ambito fotografico. Anche se la Berta (il 150F8) non sarà il massimo come strumento fotografico, l’obiettivo iniziale era proprio di creare uno strumento da usarsi principalmente per le riprese deepsky.
Dopo aver terminato la prima fase di assemblaggio, visto che avevo scelto, poco felicemente, di imbracare il tubo d’acciaio in una gabbia di 3 anelli fissati a due barre parallele, mi sono trovato nella spiacevole situazione di non poter ruotare il fuocheggiatore verso il baricentro della montautra: questo implicava che la macchina fotografica sarebbe invariabilmente stata posizionata lateralmente all’asse ottico. All’inizio ho cercato di spostare il telescopio di guida, in modo che potesse contrastare lo sbilanciamento, ma questa soluzione risultava piuttosto complessa a realizzarsi.
Avendo già anodizzato tutti i pezzi, ci ho dormito su parecchio prima di lanciarmi in una sostanziale modifica: cambiare la barra inferiore del telescopio, ossia quella dotata di coda di rondine fissata alla testa della montatura.
Aggiungendo un quarto anello a valle del fuocheggiatore, ho lasciato immutata la barra superiore e ho lasciato un pezzo di tubo scoperto dall’esoscheletro creato dagli anelli.
Avendo lasciato sia l’anello anteriore che la barra superiore intoccati, il tubo mantiene la dovuta rigidità e permette di alloggiare il telescopio di guida in posizione diametralmente opposta al carico della reflex.
Lavorando in asse con il tubo, i movimenti necessari al bilanciamento si riducono ad uno scorrimento lungo un singolo vettore. La presenza del cercatore 8×50, viene compensata dall’inerzia del tubo.
Inoltre, il cercatore si è rivelato un comodo aggancio di sicurezza per la tracolla della DSLR.
Durante le prove di bilanciamento, ho provveduto a montare tutti gli accessori che vado ad utilizzare normalmente durante una sessione fotografica, compresa la QHY5 di guida. Ho messo a fuoco su un lontano abete che si scorge all’orizzonte rispetto a casa mia, in modo da portare i fuocheggiatori alla posizione di lavoro.
Facendo girare il newton in diverse posizioni, ho cercato di regolare al meglio tutti i bilanciamenti in modo da avere movimenti fluidi ed evitare squilibri.
Una volta terminate queste tarature ho segnato le code di rondine della guida e del newton in modo da avere un riferimento istantaneo sulle posizioni dei tubi in assetto fotografico, in funzione delle rispettive sedi della montatura e della testa micrometrica.
Per finire, alcune indicazioni:
- Il tubo ottico, privo di guida, reflex e cercatore pesa 9.825gr
- Dalla culatta all’obiettivo in plastica rossa ci sono 122cm per ø185mm di diamentro medio
- Il primario è costato 30€ (per la verità c’erano anche il secondario e le celle, ma erano da buttare…)
- Fare rialluminare il primario da Zen ed avere un nuovo secondario da ø30.5mm è costato 100€
- Il cryford è un frankenstein tra un fuocheggiatore TS comprato usato tempo addietro e un meade recuperato recentemente 40€
- L’anodizzazione di tutti i pezzi di alluminio (e altri che non c’entrano con questa autocostruzione) è costata 50€
- I 4 anelli presi da TS sono costati 70€
- La barra vixen da 35cm 12€
- Il velluto adesivo (me ne è avanzato per fortuna) 18€
- Viti da ¼ di pollice, bulloneria varia, manopole elesa in quantità, siamo sui 30€ di robaccia…
- Lo stress armato di faccia da gatto di Shrek verso mio padre, mio zio e il mio amico Luciano… non hanno prezzo 😛
- Mesi di lavoro, mal contati… 8.
Totale pecuniario di questa follia: 350€ (compravo un 200F4 nuovo…)
Simone.