Cippolo: l’ottavo nano

24 12 2010

Tempo fa mi lasciai attirare in un acquisto di poco conto ma decisamente avventato, per non dire scriteriato: recuperai un doppietto acromatico da ø50mm, un vero ed originale fondo di bottiglia con tanto di cella, paraluce e tappo in pura plastica. Non so perché lo acquistai, forse per via dei 15€ spedizione compresa richiesti, forse perché mi spiacque vedere un potenziale, seppure microscopico, telescopio marcire su una mensola, forse perché sono balengo, sta di fatto che un bel giorno mi arrivò a casa sto affarino. Una volta giunta la spedizione comincia a riflette sul cosa farne; le idee erano tante e ben confuse: un cercatore, un obiettivo per la webcam, un telescopio solare…
Alla fine dopo tanto ponderare ho pensato di realizzare un telescopio di guida per il Newton del Gruppo Astrofili, l’associazione di cui faccio parte.
Sono partito innanzi tutto dalla cella di plastica: una vera tragedia. Con l’aiuto del mio babbo abbiamo tornito una nuova sede in alluminio riprendendo il disegno originale, il quale prevedeva una ghiera che, avvitandosi, avrebbe serrato il doppietto acromatico. Tutta la lavorazione è stata fatta in modo da poter riciclare il paraluce originale con il relativo tappo di protezione.

L'obiettivo e gli anelli

L'obiettivo e gli anelli

Per il tubo, ho riciclato uno spezzone in alluminio il quale risultava comparabile con le dimensioni dell’ottica. Per poter mettere a fuoco un oculare (o una camera di guida) ho deciso di non utilizzare un fuocheggiatore, per prima cosa perché non ne avevo uno a disposizione e poi perché difficile da realizzare; sebbene in passato abbia costruito diversi fuocheggiatori a vite (ossia un tubo che si avvita in un altro), ma in questo caso sarebbe stato molto controproducente, visto che porterebbe alla rotazione della camera di guida per poter mettere a fuoco!
Considerando però che un telescopio come questo viene in genere messo a fuoco una sola volta (a meno di cambiare camera di guida) ho optato per la soluzione adottata dai cercatori della SkyWatcher (e non solo) ossia spostare avanti e indietro la cella anteriore, bloccandola con un anello come fosse un controdado. In questo modo il portaoculari si è ridotto a un semplice tubo forato (da ø31.8mm) dotato di una vite di blocco.

Il portaoculari da 31.8mm

Il portaoculari da ø31.8mm

All’interno del tubo ho applicato l’immancabile velluto autoadesivo mentre per la regolazione della posizione ho utilizzato il metodo dei due anelli con viti a 120°. Da esperienze precedenti, le viti devono avere un diametro piuttosto grosso per evitare di flettere e, di conseguenza, tendono a bollare il tubo se le teste non vengono protette in qualche modo; sebbene in precedenza avessi già realizzato con successo tali accessori, questa volta ho deciso ti optare per una soluzione più economica possibile: prendendo un tondino di teflon da ø16mm ho praticato un foro filettato M8 e in seguito abbiamo tornito tanti piccoli cilindri. Utilizzando il frena filetti della Loctite, ho fissato questi semplici piedini sulla punta delle barre filettate, proteggendo così il tubo.

La guida 50/360

La guida 50/360

Per concludere l’opera ho riutilizzato un po’ di pellicola carbon look avanzata dalla realizzazione del Letix, per dare un aspetto decente a questo piccolo tubo.

La guida con la pellicola carbon-look

La guida con la pellicola carbon-look

Naturalmente restano da fare ancora due cose:

  1. Battezzarlo
  2. Provarlo sul campo

Per il primo punto, dopo lungo meditare, ho trovato una soluzione: ecco a voi Cippolo, l’ottavo nano :-).
Per concludere degnamente, ecco una foto di Cippolo alloggiato sopra il Newton Vixen R150SS dell’associazione:

La nuova guida e il newton F5

La nuova guida e il newton F5

Buon Natale e cieli sereni a tutti,

Simone


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Una risposta

6 02 2016
La guida del C8 |

[…] Dopo diversi esperimenti ho trovato una valida possibilità nel vecchio telescopio di guida di Cippaldo, l’Orion 80/480, un piccolo acromatico 50/360 rigorosamente autocostruito: Cippolo! […]

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