La Berta – il newton 150F8 – gli inizi

28 06 2011

Tempo fa mi lasciai attirare da un annuncio nel mercatino dell’usato relativo ad uno specchio da ø150mm F8 accessoriato di cella, secondario, spiders, fuocheggiatore e altre amenità. Sebbene il venditore avesse commentato la vendita con un laconico forse le ottiche necessitano di essere rialluminate. Purtroppo, colpa l’entusiasmo per una nuova autocostruzione, non diedi sufficiente peso a tale raccomandazione e mi accaparrai il tutto. Dopo i consueti tempi necessari alla spedizione ecco cosa mi si presentò:

Primario Meade 150F8

Ecco il primario del Meade 150F8 appena arrivato

Senza dimenticare il piccolo secondario da 26mm:

Il secondario originale

Il secondario originale

Lo sconforto per la situazione fu grande: infatti oltre alle condizioni veramente terribili dei vetri (conservati in un ambiente umido che li fece arruginire) le culle si dimostrarono degli economici ferracci la cui verniciatura tendeva a sollevarsi in più punti mentre il fuocheggiatore (naturalmente di plastica) era la quinta essenza dell’economicità.

Dopo un lungo riflettere, e molti pareri contrari, pensai almeno di cercare di recuperare le ottiche: sbarazzatomi del secondario (scheggiato in più punti) spedii il primario a Romano Zen e, dopo poco, lo riottenni rialluminato ed in compagnia di un nuovo specchio deviatore da ø30.5mm di asse minore.

Secondario nuovo da ø30.5mm

Secondario nuovo da ø30.5mm

Primario rialluminato da Zen

Primario rialluminato da Zen

L’operazione non fu delle più economiche ma, contro ogni previsione, il costruttore veneziano si è rivelato il più economico (considerando sia la lavorazione che le spedizioni) tra tutti gli artigiani italiani che sono riuscito a contattare.

Naturalmente il lavoro vero doveva ancora iniziare e come sempre il mio babbo, il mio amico Luciano e mio zio (possessore di una fresa) non potevano esimersi (loro malgrado) dall’impeto costruttivo. Personalmente ho sfruttato l’occasione per mettere in pratica un proposito rimandato da molti anni: imparare un CAD. Mi sono orientato verso QCAD, un interessante progetto che ha la peculiarità di produrre un CAD 2D molto semplice per varie piattaforme, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la gratuità della versione per Linux (mentre le versioni per Windows e Mac OS X sono rilasciate sotto un, pur modesto, compenso).
Grazie a questo software, e ai borbottii e le lamentele di mio padre, scontento di diverse imprecisioni dei miei disegni, ho cominciato a schematizzare i vari componenti da tornire e fresare. Uno dei pezzi più complessi è stata la basetta del fuocheggiatore: ho riutilizzato per questo progetto il fuocheggiatore cryford che acquistai a suo tempo per utilizzarlo con l’astrografo Tessar. A seguito del fallimento di quella costruzione, ho eliminato la basetta per rifrattori in favore una versione sagomata per il newton, ecco lo schema.

Schema CAD della base del fuocheggiatrore

Schema CAD della base del fuocheggiatrore

Dopo diverse sessioni di progettazione e lavoro, sono riuscito a racimolare tutti i componenti necessari per una prima prova, volta a verificare la bontà dei calcoli progettuali, mi sono infatti avvalso dell’aiuto di NEWT25, un comodo simulatore di ray-trace per la progettazione di riflettori newtoniani.

Simulazione del telescopio

Simulazione del telescopio con NEWT25

Sebbene abbia sempre nutrito forti dubbi nei confronti delle molle, ne ho utilizzate tre per contrastare la trazione di tre pomelli di collimazione.

Ho comunque approntato tre fori filettati che andranno a ospitare tre pomelli antagonisti: lo scopo sarà quindi di fissare la posizione una volta trovata l’opportuna posizione dello specchio. Dalle prime prove la regolazione, tramite laser, è risultata estremamente comoda. I fori di alleggerimento della culatta e della cella aiutano anche l’assestamento termico dell’ottica.

La culatta del primario

La culatta del primario

Il posizionamento del secondario è risultato decisamente più problematico: infatti per poter avere sia 4 spider che le tre viti di collimazione ho dovuto far collidere alcuni fori tra loro. La soluzione non mi ha entusiasmato, ma sembra comunque funzionante; per gli spider ho utilizzato un tondino in acciaio inossidabile da ø4mm, forse un po’ grosso, ma appena sufficiente per essere lavorato con il tornio manuale a nostra disposizione.

Il sostegno del secondario e i 4 spider

Il sostegno del secondario e i 4 spider

 Le tre scomode viti a croce saranno presto sostituite dai miei amatissimi pomelli Elesa :-).
L’interno del tubo, privo dell’annerimento, riflette anche il minino bagliore, ma era necessaria una prova per verificare la bontà del progetto, ecco come appare lo specchio primario al fondo del lungo tubo.

L'interno del tubo

L'interno del tubo

Sebbene sia molto robusto, il tubo in acciaio spesso 1mm che ho utilizzato tende a deformarsi, ho quindi deciso di rinforzare il tutto dall’esterno tramite una robusta barra in alluminio da 10x40mm.

Il fuocheggiatore e la barra

Il fuocheggiatore e la barra

Tale supporto, che presto verrà affiancato da una staffa gemella fissata alla sommità degli anelli, è ancorato alla montatura tramite una coda di rondine di tipo Vixen da 33cm della SkyWatcher.

Il risultato è decisamente imponente (più di quanto mi aspettassi), puntando il tubo verso il polo celeste, una delle posizioni più estreme, la sommità dell’obiettivo sfiora 1.90m; come si può vedere dalla foto seguente, è decisamente più alto di mia madre (175cm).

La mia mamma e la Berta

La mia mamma e la Berta

Anche il peso è notevole: un singolo contrappeso da 5KG a fondo barra non controbilancia a sufficienza la mole della Berta, la quale, purtroppo, è destinata ad aumentare a seguito delle future modifiche.
Prima di concludere una piccola nota, devo ringraziare, oltreché tutti i santi costruttori senza i quali non avrei concluso nulla, anche il mio amico Aldo che, scherzando, ha trovato il nome al newton, paragonandolo alla Grande Berta, tristemente famoso pezzo di artiglieria della seconda guerra mondiale.

Al prossimo step. 😉

Simone.


Azioni

Information

Lascia un commento